“Quel testo inopportuno non è una bella idea”: il quotidiano Repubblica, in un articolo a firma Paolo Di Paolo, attacca il brano “Bella stro**a”, che Fedez ha deciso di cantare insieme al suo interprete, Marco Masini, durante la serata cover di Sanremo. Una scelta, quella del rapper, che in un primo momento ha fatto pensare a una possibile “dedica” alla ex Chiara Ferragni, anche se non c’è nessuna certezza a riguardo. Lo stesso conduttore e direttore artistico del festival, Carlo Conti, ha detto di non sapere e di non essere interessato.
Di Paolo, poi, passa ad analizzare la canzone in questione, non risparmiando critiche: “Anno 1995: compie trent’anni proprio in questo mese di gennaio. Prima traccia del disco Il cielo della vergine, firmata con Giancarlo Bigazzi. Videoclip reso quasi cringe dal tempo e parole forti che già all’epoca destarono qualche polemica. Parolacce? Sì, ma d’amore, si schermiva allora Masini. Il cantautore che aveva già osato con Vaffa***lo nel ’93, legittimamente, non si scomponeva”. Secondo lo scrittore, “le lenti del presente applicate al testo di Bella stro**a lo rendono, al netto della dedica all’ex moglie di Fedez, piuttosto imbarazzante”.
Pur considerando giusta la decisione degli artisti di non giudicare tutto ciò che è arte, dalla musica ai libri ai film, Di Paolo scrive che “esiste un criterio di opportunità che può apparire ipocrita e magari in parte lo è. E che avrebbe potuto suggerire – per evitare tempeste evitabili – a Rai e direzione artistica, se non alla saggezza di Fedez e di Masini, quanto fosse sconveniente riesumare quella canzone su quel palco”.