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Metro Napoli Linea 6, 350 milioni per il nuovo deposito treni fino a Bagnoli

Metro Napoli Linea 6, 350 milioni per il nuovo deposito treni fino a Bagnoli


Dopo il Gran prix a Parigi, dove la stazione di Chiaia è risultata tra le sei più belle del mondo, per la linea 6 ieri c’è stato un altro passo avanti verso il suo sviluppo. A Parlarne è lo stesso sindaco Gaetano Manfredi: «C’è stata una approvazione molto importante di un accordo di programma per la stazione di via Campegna e il deposito della Linea 6. Un investimento di 700 milioni di cui 350 immediatamente disponibili. Che consentirà da una lato di iniziare i lavori a Piazzale Tecchio per garantire l’inserimento dei nuovi treni a partire dalla prossima estate. Dall’altro, la costruzione della stazione di via Campegna nell’ex scalo merci delle Fs. Che comprende anche il nuovo Campus universitario della Parthenope nella zona dell’ex Arsenale».

Un investimento strategico, l’Accordo di programma – ieri c’è stato il via libera del Consiglio comunale sottoscritto dal sindaco – coinvolge oltre al Comune la Regione, l’Università Parthenope, Agenzia del Demanio, FS Sistemi Urbani e RfI Spa. Parola ancora a Manfredi. «La costruzione della stazione Campegna – spiega il sindaco – si affaccia su quello che è lo sviluppo dell’asse verso Bagnoli. Dalla stazione partirà anche la linea che servirà Bagnoli di cui abbiamo già firmato il contratto per la progettazione e che arriverà fino all’ex acciaieria. Poi ci sarà il braccio verso Posillipo. Stiamo mettendo quindi le basi per l’ulteriore sviluppo della Linea 6 con l’inserimento dei nuovi treni dall’anno prossimo ma anche lo sviluppo di ulteriori bracci che significa un servizio metropolitano maggiormente potenziato. E poi il Campus della Parthenope, dove si faranno scienze motorie, che accanto al Cus creerà un grande polo dello sport che proseguirà con il Parco dello sport. Si è data una destinazione urbanistica con una vocazione chiara a un’area molto importante su cui si stanno facendo grandi investimenti». L’ex rettore è molto soddisfatto, del resto la Linea 6 una volta che sarà a pieno regime sarà un asset fondamentale del trasporto locale su ferro in città. Il deposito di via Campegna è fondamentale perché accoglierà i 22 treni previsti per la linea 6.

È tempo di bilanci a Palazzo San Giacomo, è tempo di mettere a terra un lavoro che dura ormai da tre anni. Il focus è sui trasporti e la ciliegina sulla torta – molto grande – è stato proprio la stipula dell’Accordo di programma che vale 700 milioni di cui la metà già immediatamente disponibili. Ma sulla linea 6 il Comune ci punta molto – si spiega anche così l’ingente investimento pubblico – e un primo segnale di miglioramento del servizio arriverà entro fine anno quando è previsto l’allungamento dell’orario di esercizio.

Oggi la linea 6 chiude alle 15, di qui a qualche giorno il servizio verrà prolungato fino alle 20. Un passo importante in un periodo dell’anno dove la richiesta di trasporto pubblico è molto elevata. Al riguardo si dichiara «molto fiducioso» l’assessore competente Eduardo Cosenza. Il secondo step è la consegna della funicolare di Chiaia dove sono iniziate le prove. Terzo – non per importanza – l’apertura della stazione della Linea 1 del Centro direzionale. Che secondo fonti di Palazzo San Giacomo arriverà tra Natale e Capodanno. La prospettiva del 2025 invece è mettere in strada buona parte dei 253 bus elettrici già in consegna all’Anm e l’aumento della frequenza delle corse della Linea 1 nonché il prolungamento dell’orario per tutta la settimana oltre le 23,30 quando parte l’ultima corsa dalla Stazione Garibaldi. Il trasporto pubblico si sa che è il cuore pulsante di ogni grande città figurarsi Napoli che in questo periodo è al centro di attenzione mondiali con turisti che arrivano da tutto il mondo.

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«Sono fiducioso e ottimista che questa fine del 2024 possa effettivamente portarci al raggiungimento di questo obiettivo – ha dichiarato nei giorni scorsi l’assessore a Il Mattino – stiamo lavorando d’intesa con i lavoratori e i sindacati. Per la linea 6 i treni sono vecchi ne abbiamo tre e li porteremo alle 20. Il primo dei nuovi treni per questa linea è previsto per l’estate dell’anno prossimo. Il problema è gestionale e trovare l’accordo con i lavoratori perché i macchinisti ce ne sono pochi». Incombe – ma da Palazzo San Giacomo trapela tranquillità – Ansfisa. L’organismo di controllo che deve dare le autorizzazioni all’allungamento del servizio della Linea 6, ma anche all’immissione dei nuovi treni della Linea 1.





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