Le truppe israeliane hanno iniziato a ritirarsi da Gaza: mezzi dell’Idf sono stati visti uscire da Rafah attraverso il corridoio Philadelphia, che si estende lungo il confine meridionale con l’Egitto. È una prima diretta conseguenza dell’accordo siglato a Doha sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi, in vigore dalle 7,30 di oggi.
Ma Israele avverte Hamas che il piano si fermerà se Tel Aviv non riceverà l’elenco degli ostaggi che saranno liberati, come concordato. E Netanhayu aggiunge: “Il cessate il fuoco approvato è temporaneo. Ci riserviamo il diritto di tornare in guerra”.
Secondo gli accordi, Israele rilascerà 737 prigionieri palestinesi in cambio dei primi 33 ostaggi. Tra questi sarebbero 25 quelli ancora vivi. Netanyahu: “Se i negoziati sulla fase due dell’accordo falliscono e Hamas non accetta le richieste di sicurezza, l’Idf tornerà a combattere con il sostegno degli Stati Uniti”. Intanto un missile lanciato dallo Yemen su Tel Aviv è stato intercettato dall’Idf.
Tensione Israele-Hamas sulla lista degli ostaggi. Netanyahu: “La tregua non inizierà senza quei nomi”
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che il cessate il fuoco a Gaza, previsto per le 7,30, non inizierà finché Hamas non fornirà la lista degli ostaggi che saranno rilasciati. Hamas conferma di voler tenere fede ai patti ma ammette un ritardo nella comunicazione dei nomi, dovuto a “ragioni tecniche sul terreno”
Idf, restate lontani dalle zone cuscinetto in vista tregua
L’esercito israeliano ha avvertito i residenti di Gaza di non avvicinarsi alle sue forze e di non fare alcun movimento verso la zona cuscinetto in vista del cessate il fuoco. “Vi esortiamo a non dirigervi verso la zona cuscinetto o le forze IDF per la vostra sicurezza – ha dichiarato il portavoce militare Avichay Adraee su Telegram – In questa fase, dirigersi verso la zona cuscinetto o spostarsi da sud a nord attraverso la Valle di Gaza mette a rischio la propria incolumità. Chiunque si diriga verso queste aree si mette in pericolo”.
Al Jazeera: veicoli militari Idf lasciano il centro di Rafah
Oltre ai media sostenitori di Hamas, anche il corrispondente arabo di Al Jazeera a Gaza afferma che l’esercito israeliano ha iniziato il ritiro da Rafah. I veicoli militari starebbero lasciando il centro della città e si sarebbero ritirando attraverso il cosiddetto “corridoio Philadelphia”, che si estende lungo il confine meridionale di Gaza con l’Egitto. L’informazione non è stata confermata ufficialmente e Israele non si è ancora espressa in merito. Inoltre, non è chiaro esattamente quante forze il ritiro debba includere. Alle 7:30 entrerà in vigore la tregua. La prima fase dell’accordo durerà sei settimane.
Israele inizia il ritiro delle truppe
Le forze armate israeliane hanno iniziato le operazioni di ritiro da alcune aree Gaza. Lo riferiscono i media di Hamas, secondo cui il ritiro starebbe avvenendo al confine con l’Egitto, a Rafah, nel cosiddetto “corridoio Philadelphia”
Houthi, “conseguenze per attacchi durante cessate fuoco”
I ribelli houthi dello Yemen hanno avvertito domenica le “forze nemiche nel Mar Rosso” che ci saranno “conseguenze” per qualsiasi attacco al Paese durante il prossimo cessate il fuoco a Gaza. “Le forze armate yemenite avvertono le forze nemiche nel Mar Rosso delle conseguenze di qualsiasi aggressione contro il nostro Paese durante il periodo di cessate il fuoco a Gaza e che affronteranno qualsiasi aggressione con operazioni militari specifiche contro tali forze senza un tetto o linee rosse”, hanno dichiarato in un comunicato.
L’inviato di Trump per il Medio Oriente valuta visita a Gaza
L’inviato di Donald Trump per il Medio Oriente Steve Witkoff sta valutando una visita a Gaza nell’ambito dei suoi sforzi per mantenere l’accordo sul cessate il fuoco Fra Israele e Hamas. Lo riporrta Nbc citando alcune fonti, secondo le quali Witkoff intende essere una presenza costante nella regione nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.
Trump, meglio tregua regga ma Bibi faccia ciò che deve
Donald Trump ha avvertito che l’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas deve reggere. Ma anche chiarito di aver lasciato al premier israeliano Bejamin Netanyahu mano libera per fare ciò che ritiene necessario. Intervistato dalla Nbc, alla domanda su quanto sia fiducioso che gli ostaggi saranno stati rilasciati il prossimo presidente americano ha risposto: “Lo vedremo molto presto e sarà meglio che regga”. Non a ogni costo però. “Continua a fare ciò che devi”, ha detto a Netanyahu, “questa storia deve finire. Vogliamo che finisca, ma continua a fare quello che deve essere fatto”. Trump ha riferito che incontrerà Netanyahu “a breve”, ma non ha voluto fornire dettagli.
Hamas, ritardo sui nomi, comunicati tramite messaggeri
Un funzionario di Hamas ha detto a Ynet che l’organizzazione terroristica sta ritardando per motivi tecnici la trasmissione dei nomi dei rapiti che dovrebbero essere rilasciati domani. E ha spiegato che “la comunicazione avviene fisicamente tramite messaggeri, e ci vuole tempo perché si accordino sui nomi e sulla posizione dei rapiti, quando gli aerei dell’Idf sono ancora sopra di loro”. Quindi ha aggiunto che la lista finale verrà rilasciata solo dopo l’approvazione del leader di Hamas, Mohammed Sinwar.
Egitto si prepara a riapertura valico Rafah con Gaza
Il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdelatty, ha dichiarato che il valico di Rafah fra Gaza e l’Egitto entrerà in funzione “presto”, mentre le autorità si preparano a un’ondata di aiuti umanitari a Gaza nell’ambito dell’accordo di cessate il fuoco che entrerà in vigore domenica. Abdelatty non ha specificato quando esattamente il valico sarà aperto. Il valico, la principale porta di Gaza verso il mondo esterno, è chiuso da quando l’esercito israeliano ha preso il controllo dell’area nel maggio scorso. Abdelatty ha dichiarato che durante il cessate il fuoco dovrebbero entrare a Gaza 600 camion di aiuti al giorno, tra cui 50 camion di carburante.